Il Presidente FIMAA Roma Maurizio Pezzetta: “È un ottimo momento per investire sul mattone a Roma, mai come in questo periodo i mutui sono scesi a tassi così bassi. Ma per garantire la ripartenza del mercato servono sgravi fiscali permanenti. La casa non deve essere più considerata come un bancomat per far quadrare i conti dello Stato a discapito dei cittadini”.
Il mercato delle case a Roma ha fatto registrare nel 2015 un +0,8% rispetto all’anno precedente per un totale di 27.356 transazioni. Un dato positivo che per FIMAA Roma – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari – segna la ripresa delle compravendite degli appartamenti.
Risalita anche per il mercato delle abitazioni di lusso sulle sponde del Tevere, seppure i prezzi siano ben lontani da quelli di prima della crisi. A piazza Navona le quotazioni si aggirano sui 17mila euro al metro quadrato, contro i 25mila di dieci anni fa.
Tra le zone più gettonate di Roma il centro storico, Aventino e Prati, passando per Monteverde Vecchio, Trastevere e Parioli. Meno ricercati gli alloggi a Roma Nord, come Vigna Clara o Fleming, Belsito e Balduina, proprio a causa della riduzione dei prezzi delle zone più centrali. Stabile l’interesse per la periferia.
Ancora lunghi i tempi di attesa per comprare e vendere casa, compresi tra i 200 e i 250 giorni.
L’occasione per fare il punto della situazione è stato il Convegno annuale FIMAA Roma, quest’anno dal tema “L’Italia verso il dopo crisi”, che si è tenuto nella splendida cornice del Tempio di Adriano nel cuore della Capitale. Al centro degli argomenti della Convention la legge di stabilità e le modifiche alle normative tributarie.
“È un ottimo momento per investire sul mattone a Roma, – commenta il Vicepresidente Nazionale FIMAA e Presidente FIMAA Roma Maurizio Pezzetta – mai come in questo periodo i mutui sono scesi a tassi così bassi. Ma per garantire la ripartenza del mercato servono sgravi fiscali permanenti. La casa non deve essere più considerata come un bancomat per far quadrare i conti dello Stato a discapito dei cittadini”.
“Non siamo più in recessione e nemmeno in deflazione – spiega Renato Borghi, Vicepresidente Confcommercio-Imprese per l’Italia -. Ci sono dei segnali di ripresa, ma dobbiamo chiederci come mai cresciamo meno rispetto agli altri e meno di quella che era la previsione. La burocrazia costa alle imprese 30 miliardi l’anno e aggiungiamo a questo la carenza delle infrastrutture. È necessario realizzare un confronto permanente tra le imprese, le istituzioni e la politica. Chi vuole governare, e non comandare, ha bisogno di interfacciarsi con i corpi intermedi, questo chiederemo al governo e al sindaco che i cittadini sceglieranno per Roma”.
Il Convegno ha visto la partecipazione di ospiti e relatori illustri come il guru dell’immobiliare Alberto Lunghini, il professor Raffaello Lupi, gli avvocati Emiliano Russo e Alessandro Adotti e il Presidente Nazionale FIMAA Santino Taverna.