Con la fiducia alla Camera e poi al Senato, il governo Conte bis ha ottenuto il via libera definitivo. Nel suo intervento a Montecitorio, il presidente del Consiglio non ha fatto un preciso riferimento all’immobiliare. Ma i protagonisti del settore sottolineano la necessità di prestare attenzione a questo importante comparto ed evidenziano le priorità sulle quali intervenire, elencando le loro proposte.
Ne parla a Idealista news il presidente nazionale Fimaa, Santino Taverna, insieme agli altri protagonisti del comparto immobiliare. In particolare, i riflettori sono puntati sul disinnesco dell’aumento Iva, sulla riduzione e sul riordino del carico fiscale che grava sugli immobili, sulla cedolare secca sugli affitti abitativi a canone concordato e su quella per le locazioni dei negozi, sugli incentivi fiscali per gli interventi sugli immobili, sulla revisione del regime tributario delle società immobiliari, sulla lotta al contrasto dell’abusivismo, sulla riqualificazione urbana.
Così è intervenuto il presidente nazionale Fimaa Santino Taverna: “Prima priorità fra tutte, il disinnesco degli aumenti Iva previsti dalle clausole di salvaguardia per oltre 50 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021. Se l’Iva aumentasse per il comparto immobiliare sarebbe una vera debacle: crescerebbero i costi delle ristrutturazioni edilizie oltre a quelli relativi all’acquisto o alla costruzione di immobili. Con la conseguente contrazione dei consumi e l’incremento dei costi energetici e dei beni in genere, compreso quelli alimentari, verrebbero ulteriormente erosi i risparmi delle famiglie con riflessi nefasti per le compravendite immobiliari. Il comparto, che fatica tuttora a riprendersi dai postumi della crisi economica, subirebbe un ulteriore tracollo anche per quanto riguarda i valori immobiliari.
Altra priorità è quella relativa alla riduzione della pressione fiscale sugli immobili oramai a livelli non più sostenibili. Serve un riordino del carico fiscale con una ‘local tax’ che accorpi quantomeno Imu e Tasi. Nell’eventuale revisione delle rendite catastali si dovrà garantire l’invarianza del gettito fiscale per tutte le tipologie di immobili. In questo processo servirà maggiore equità e trasparenza tenendo conto anche delle diverse peculiarità dei territori.
Occorre adottare sistemi di controllo efficaci per contrastare l’abusivismo. Purtroppo, sono ancora troppi i soggetti che operano in assenza dell’abilitazione. Il tutto a svantaggio del mercato e dei consumatori. Apprezziamo i controlli delle Camere di Commercio, ma serve ben altro per sradicare questa piaga sociale. Bisogna incentivare la cultura della legalità adottando sistemi e controlli efficaci per il rispetto delle regole. Occorre un serio contrasto al fenomeno del dumping fiscale, che permette a diverse multinazionali con sede all’estero di operare attraverso portali online nel comparto immobiliare italiano, bypassando il nostro sistema fiscale, con danni per l’erario e l’economia. Tali società, infatti, pagano le tasse in Paesi dove usufruiscono di regimi fiscali agevolati (spesso si tratta di veri e propri paradisi fiscali), ponendo gli operatori immobiliari e i player del nostro mercato in una situazione di grave svantaggio competitivo. Il principio ’stesso mercato, stesse regole’ deve valere per tutti, senza distinzioni. In questo contesto, l’agente immobiliare rimane la figura centrale per l’incontro tra domanda e offerta. Nessuna piattaforma online o motore di ricerca potrà mai sostituire la conoscenza del territorio, la competenza professionale, l’empatia e la capacità negoziale di un operatore in carne e ossa.
Riteniamo altresì importante puntare su strategie di riqualificazione urbana, indispensabili per attrarre maggiori investitori. Questo servirebbe ad incentivare un moderno sviluppo sociale a vantaggio anche della sicurezza nelle città. Una città con infrastrutture efficienti ed un contesto urbano decoroso attira nuovi investitori e consente agli immobili di incrementare il proprio valore”.