Dura replica di Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio–Imprese per l’Italia – al comunicato stampa (18.12.19) con il quale UBI Banca e l’Ordine dei Commercialisti di Bari hanno annunciato di aver sottoscritto un accordo in forza del quale ‘UBI Banca su segnalazione dei Commercialisti iscritti all’Ordine, riceverà tramite un canale dedicato le richieste di servizi e prodotti bancari dalle Pmi …’.
Con una lettera indirizzata ai predetti soggetti, nonché all’Ufficio di Vigilanza di Banca d’Italia e all’OAM, Fimaa ha ricordato a tutte le predetti parti come l’attività di messa in contatto, anche attraverso attività di consulenza, di banche o intermediari finanziari con la potenziale clientela per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma sia riservata per legge, ex art. 128 sexies TUB, ai mediatori creditizi e che chiunque eserciti professionalmente nei confronti del pubblico l’attività di mediazione creditizia senza essere iscritto nell’elenco tenuto dall’OAM è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e con la multa da euro 2.065 a euro 10.329 (art. 140 bis TUB).
Ha proseguito, l’associazione nazionale dei mediatori creditizi, evidenziando come l’attività di ‘segnalazione’ sia equiparabile all’attività di messa in contatto, ossia all’attività di mediazione, e come probabilmente questa disciplina non sia stata ben esaminata dai diretti interessati posto che nel comunicato stampa gli stessi, ossia UBI Banca e l’Ordine dei Commercialisti di Bari, hanno addirittura puntualizzato che ‘Il protocollo, quindi, pone il commercialista come intermediario e facilitatore del rapporto tra la banca e le piccole e medie imprese…’, ossia proprio il contenuto dell’attività che la legge riserva in via esclusiva a quei soggetti in possesso di specifici e rigorosi requisiti di onorabilità e professionalità e che devono essere iscritti nell’Elenco tenuto dall’OAM, ovvero ai mediatori creditizi.
Fimaa ha concluso la propria missiva confidando di aver chiarito ai diretti interessati quello che appare un evidente abbaglio, precisando tuttavia che vigilerà costantemente sul rispetto della disciplina di settore, e che segnalerà alle competenti autorità tutti i casi in cui verrà a conoscenza che la Pmi sia stata presentata alla banca da un commercialista, ovvero tutti quei casi in cui la Pmi che accede alla richiesta di finanziamento non sia già una cliente della banca, rimettendo ovviamente alla valutazione delle medesime autorità il rispetto, nei singoli casi, della disciplina di settore.
“Il rispetto delle regole deve essere alla base dell’operare di tutti, e ciò non solo per l’interesse dei nostri associati, ma per l’interesse stesso del mercato – ricorda Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa -. ‘Legalità ci piace’ è da sempre uno slogan Confcommercio-Imprese per l’Italia a cui Fimaa aderisce”.