COMUNICATI STAMPA

A Roma la Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione (Anama, Fiaip, Fimaa) ha confermato la terzietà dell’Agente immobiliare

Roma 19 luglio 2016 – Si è svolta a Roma ieri la riunione della Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione, organismo coordinato dal Presidente Nazionale Fiaip Paolo Righi, che ha visto la presenza dei Presidenti di Fimaa Santino Taverna e del Vice Presidente di Anama Renato Maffey.

Nel corso dei lavori sono stati evidenziati gli obiettivi che la Consulta intende raggiungere. Si è parlato dei recenti provvedimenti sul DDL Concorrenza e del rapporto tra banche ed immobiliare e si è discusso dell’opportunità di definire lavori preparatori per la modifica della Legge professionale 39/89.

È stata confermata da parte delle tre associazioni di categoria la terzietà dell’agente immobiliare, che come professionista, deve poter sempre svolgere un ruolo inter partes tra chi vende e chi compra nella trattativa immobiliare. In merito all’attività di mediazione immobiliare intrapresa da alcuni istituti di credito le tre associazioni ANAMA, FIAIP e FIMAA hanno, inoltre, previsto azioni congiunte a tutela dei consumatori e della categoria.

La Consulta Interassociativa ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per semplificare gli adempimenti previsti per l’antiriciclaggio per gli agenti immobili e chi svolge l’attività di mediazione d’affari. I lavori hanno visto le tre associazioni impegnate a tracciare i prossimi obiettivi della Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione: in futuro la Consulta svilupperà sempre più strette relazioni sindacali tra le tre realtà, al fine di implementare al massimo la tutela delle professionalità dell’agente immobiliare e di chi svolge l‘attività di mediazione d’affari.

“Visti i repentini cambiamenti del mercato – hanno dichiarato Renato Maffey, Paolo Righi e Santino Taverna all’unisono – riteniamo importante che tre associazioni di categoria del comparto immobiliare abbiano deciso insieme un percorso comune per la riforma della legge professionale e vogliano elaborare un “codice di condotta” condiviso per semplificare le normative della privacy, oltre a semplificare gli adempimenti dell’antiriciclaggio a carico degli agenti”. 

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